Luoghi

Fior di Grano

Panificio, ristorante, bar e colazioni, asporto.

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Dedicato a te

E' un B&B che è stato ricavato dalla ristrutturazione di un antico palazzo storico del '700 situato nel centro del comune di Montelupone, uno dei borghi più belli d'Italia insignito della Bandiera Arancione.

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Cynara

L'Agriturismo sorge all'interno della suggestiva campagna marchigiana, in una splendida posizione panoramica. Appartato e tranquillo, per chi cerca pieno relax e comfort è dotato di tre mini appartamenti ricavati all'interno di una casa colonica ristruttu Ospitalità in mini-appartamenti all'interno dell'azienda biologica.

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San Firmano

Sulla piazzetta della splendida Abbazia millenaria di San Firmano, patrono del Borgo, all'interno di una casa padronale costruita nel 1889, immerso nella natura che circonda il fiume Potenza si trova il Bed & Breakfast San Firmano. A 3 km da Montelupone,

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Museo Storico Fotografico

Il museo, inaugurato nel 2008, ha sede all’interno di Palazzo Bordoni, antico edificio settecentesco situato nel cuore del centro storico di Montelupone. Il museo è dedicato alla storia della fotografia in un percorso che parte dalla metà dell’Ottocento per arrivare all’odierna era digitale.

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Il Roccellino

Torretta merlata di avvistamento verso la vallata del Potenza, resto dell'antico Cassero. Un recente restauro ne ha messo in luce la sua tipicità.Documenti del 1525 riportano che in questo luogo veniva esposta la reliquia della S. Croce a protezione della campagna, contro la grandine, poiché da qui si scorge buona parte del comprensorio agricolo monteluponese.

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La porta medioevale del Trebbio

Originale costruzione posta all'incrocio (trivio) di un antico raccordo viario col monte Bubiano (S.Nicolò) e col Monastero Benedettino di S.Firmano. Al suo fianco si può ammirare l'antica casa del custode addetto alla sorveglianza del paese.

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La porta medioevale del Cassero

E' la porta più elevata, che fa riferimento al primo nucleo murato del Cassero. Ristrutturata nel 1500, è stata rifatta nel 1861 con decorazioni geometriche a sbalzo sulle colonne portanti. Nel medioevo doveva essere porta munita. Detta anche porta Castello.

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Chiesa di Santa Chiara

L'origine della comunità religiosa delle Clarisse a Montelupone risale al 1567, quando alcune Terziarie francescane formarono una famiglia religiosa denominata di "Santa Maria della Misericordia", dal titolo della Chiesa della Confraternita del Gonfalone.

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Chiesa di San Francesco

Su disegno del bresciano Padre Camaldolese Giuseppe Antonio Soratini (1680-1762), a metà del secolo iniziarono i lavori di rifacimento della Chiesa, in stile tardobarocco, che si mostra in tutto il suo splendore nelle ricchissime decorazioni di stucco presenti all'interno dell'edificio. E' probabile che lo stesso San Francesco sia passato per Montelupone, ma è sicuro che i lavori per la costruzione del Convento e della Chiesa a lui dedicati hanno inizio nel 1251: ne dà infatti testimonianza la Bolla con cui Innocenzo IV concedeva quaranta giorni d'indulgenza a quei benefattori che avrebbero concorso alla fabbrica della Chiesa di San Francesco. La sua consacrazione avvenne nel 1397 (data ritenuta come la più attendibile rispetto al 1292 o 1297) ad opera del Vescovo di Umana Antonio da Fabriano e del Vescovo di Nicopoli Giovanni Cecchi da Offida il primo di Maggio, sotto il pontificato di Bonifacio IX.

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Chiesa della Pietà

Antica chiesa Parrocchiale dedicata a S. Giovanni Battista in platea. Sotto il pontificato di Leone X divenne chiesa Curata di proprietà del Capitolo dei Canonici di Loreto e sede della Confraternita della Pietà, passò poi alla Collegiata e da questa alla Confraternita della Pietà e per essa l'acquistò Gaetano Magner nel 1860. Attualmente di proprietà comunale è stata adibita a sala polivalente capace di accogliere mostre tematiche e attività culturali.

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Palazzetto del Podestà e la Torre civica

Di grande valore architettonico è il Palazzetto del Podestà o dei Priori, edificio a forma rettangolare, in cui si evidenzia l’influenza lombarda. Il loggiato a cinque archi è sovrastato da altrettante bifore ogivali poste nel salone principale del piano nobile, che custodisce un affresco del 1500 raffigurante il Cristo crocifisso con S. Nicola ed il popolo monteluponese, soggetto che interpreta in modo devozionale lo stile espressivo tipico della Controriforma. Vi si trovano anche quattro affreschi di minori dimensioni, con soggetti religiosi, di autori presumibilmente locali.

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Il monumento ai Caduti

Scultura marmorea con fusione in bronzo a cera persa, opera dello scultore anconetano Vittorio Morelli, inaugurato il 4 novembre 1922, incastonato nello splendido giardino verde adiacente al parco Franchi.

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La porta medioevale S. Stefano

Rifatta completamente nel 1804 a mattoni con ringhiera, merlatura, splendide cornici in cotto e guglia su porta preesistente. Al suo interno, nella parte alta è stato ricavato il passaggio che mette in comunicazione il palazzo Emiliani col palazzo Ricci. Detta anche porta Marina o delle Grazie o Fontanella.

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Grotta "Bonifazi"

Il sottosuolo del centro storico di Montelupone è un autentico groviera, un altro paese a pochi metri dal piano stradale.

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Palazzo Giochi, Palazzo Fesco, Palazzo Bordoni, Palazzo Franchi

Sono solo alcuni degli altri notevoli edifici gentilizi settecenteschi e ottocenteschi, non meno importanti di quelli descritti in precedenza, che contribuiscono a costituire il tessuto urbano del paese.

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Palazzo Narcisi - Magner

Edificio gentilizio che come la quasi totalità della abitazioni antiche del centro storico di Montelupone conserva suggestivi cunicoli sotterranei che si sviluppano per decine di metri sia in profondità che in lunghezza, andando a costituire una ragnatela che collegava in antichità quasi tutti gli edifici religiosi e nobiliari del paese.

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Porta medioevale Ulpiana

Detta anche Porta San Michele, il nome è di origine romana, infatti deriva dall'imperatore Marco Ulpio Traiano.

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Bombardiera Malatestiana

Pur di origine riminese, questa struttura mostra la sua tipicità marchigiana nell'uso, in ogni sua parte, del laterizio. Da notare l'orifizio circolare da dove venivano esplosi i colpi di bombarda e il sovrastante sistema cruciforme di puntamento.

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Cinta Muraria

Il paese è stato costruito per fasi successive partendo da un nucleo centrale con ampliamenti detti in gergo a "veli di cipolla". Nonostante in qualche tratto vi siano addossate le abitazioni, la cinta muraria percorre tutto il perimetro del centro storico per circa 1000 metri di lunghezza. Essa ha conservato i suoi spazi medioevali, anche se alcuni tratti sono stati ricostruiti nei secoli successivi. Le torri presenti sono di due tipi, a pianta rettangolare o a puntone: queste ultime sono la testimonianza dell'avvenuta dominazione malatestiana. Notevole è la zona di mura civiche vicina alla porta del Trebbio dove si possono notare le giunzioni necessarie a unire due tratti costruiti separatamente.

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Palazzo Tomassini

Dimora dei Tomassini conti di Montenovo, probabile opera dell'architetto Valadier (1762-1839), ricostruito nell'attuale forma, sopra un edificio medioevale. Al suo interno, come in molti edifici del centro storico di Montelupone, si possono ammirare stucchi e decorazioni pittoriche di notevole pregio artistico.

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Palazzo Tomassini - Barbarossa

Di proprietà di una famiglia tra le più importanti e potenti della nobiltà marchigiana, il palazzo è stato ricostruito nel XVIII secolo, per le mutate esigenze, soprattutto di rappresentanza della posizione sociale, che la famiglia, discendente dall'Imperatore Federico Barbarossa, aveva acquisito. Scuderie, cantine, ampi saloni, biblioteche, collezioni d'arte che il palazzo ha custodito e di cui ben poco è giunto fino ai nostri giorni.

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Palazzo Giachini

Tipico edificio nobiliare ricostruito nell'800 su preesistente costruzione medioevale, che annovera al suo interno un giardino a ridosso dell'alto parapetto murario. Caratteristico, sul portale d'ingresso, un mascherone con temi floreali. Questi palazzi custodivano nei loro sotterranei notevoli cantine con botti di grosse dimensioni, dove veniva stagionato il vino delle terre padronali.

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Palazzo Galantara

Settecentesco edificio nobiliare, antica dimora della famiglia omonima proveniente da Bologna, commendataria dell'abbazia di S. Firmano. In questo palazzo è nato il 18 giugno del 1865 Gabriele Galantara, in arte Ratalanga, caricaturista, giornalista, pittore, fondatore dell'"Asino" e collaboratore dell'Avanti, del "Marc'Aurelio" e del "Becco Giallo". Il palazzo è stato ristrutturato a cura degli IACP.

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Palazzo Calcaterra

Di origine medioevale, noto come convento e dotato di chiostro interno, anticamente in comunicazione con la Chiesa adiacente. Modificato nella parte nord nel settecento. risulta che nei secoli passati, nel centro storico di Montelupone, esistevano decine di piccoli monasteri e dimore religiose.

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Torre a puntone

Edificata probabilmente nel XV secolo, questa costruzione conserva ai suoi lati due bombardiere malatestiane, presenta analogie con le torri che si trovano a Sant'Arcangelo di Romagna, dove esiste il castello fatto erigere da un componente della famiglia Malatesta, Sigismondo Pandolfo.

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Rivellino di Porta Ulpiana

Il grande arco ogivale del rivellino quattrocentesco è perfettamente conservato anche all'interno ed è stato forse eseguito sotto l'amministrazione malatestiana, data la notevole frequenza della pianta pentagonale nelle opere di committenza riminese. Con ogni probabilità al momento dell'aggiunta barocca dell'arco frontale l'accesso originario è stato occluso dal parametro oggi presente ed è stata scalpellata la soprastante beccatellatura, benché ancora ben percepibile.

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Palazzo Chigi-Celsi-De Santis

Al suo interno decori d'epoca e cicli pittorici sacri. I Celsi sono presenti, fin dal XVI secolo, fra le fila della nobiltà monteluponese: imparentati con i conti Carradori, hanno favorito con consistenti donazioni patrimoniali i padri Gesuiti maceratesi con l'obbligo di fondare un collegio nella loro casa di Montelupone. Fra le varie opere realizzate va ricordata la costruzione della chiesa Collegiata nel 1735 a cura di don Antonio Celsi.

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Palazzo Emiliani (già Basvecchi)

L'insieme della decorazione, definita abitualmente "la storia del pane", è un "quadretto" pittoresco molto realistico, spontaneo, della vita campestre marchigiana dell'epoca ove l'armonia dei colori naturali, fedelmente interpretata dal Biagetti, contribuisce in misura determinante a creare la sensazione di pace che contraddistingue l'ambiente. I quattro quadri in cui è suddivisa l'opera, le quattro stagioni appunto, non possono dirsi propriamente l'uno la continuazione dell'altro, sia per la disposizione sulle pareti della sala, uno per parete, sia per la differenza sostanziale d'ambiente e quindi di colore: sono, invece, quattro quadri distinti e separati che nonostante ciò costituiscono un insieme omogeneo nel quale è legante l'elemento umano, l'uomo di campagna che all'epoca della progettazione e della esecuzione dell'opera è ancora l'elemento trainante dell'economia regionale e nazionale. Il poemetto campagnolo affrescato da Biagetti a Montelupone si conclude con la decorazione dei soffitti di alcune sale. Ludovico Pochini (1790-1870) Fu il capo dei carbonari di Montelupone; arrestato in seguito all'insurrezione del 1817, venne condannato a morte. Successivamente la pena fu commutata in carcere a vita e scontata nel forte di Castel Sant'Angelo. Tornato a Montelupone, a seguito dell'amnistia del 1831, visse in povertà e fierezza di ideali riuscendo a vedere, prima di morire, la Patria unita.

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Pinacoteca Civica "Corrado Pellini"

Inaugurata il 27 giugno 1998, la raccolta custodisce opere provenienti sia da enti religiosi, sia da raccolte pubbliche e private: essa documenta l'attività artistica a Montelupone con opere eseguite per la città o con opere create da artisti strettamente legati a questo paese.

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Museo Demo-Antropologico d'Arte e Mestieri Antichi

Vi sono esposti attrezzi e strumenti di lavoro riferibili agli antichi mestieri artigianali del territorio della fascia medio-collinare marchigiana.

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Teatro Nicola Degli Angeli

La sala si presenta a pianta ellittica, con due ordini di quindici palchetti inclusi quelli di proscenio, più un loggione a balconata aperta con balaustra.

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