Palazzo Emiliani (già Basvecchi)

Descrizione

L'insieme della decorazione, definita abitualmente "la storia del pane", è un "quadretto" pittoresco molto realistico, spontaneo, della vita campestre marchigiana dell'epoca ove l'armonia dei colori naturali, fedelmente interpretata dal Biagetti, contribuisce in misura determinante a creare la sensazione di pace che contraddistingue l'ambiente. I quattro quadri in cui è suddivisa l'opera, le quattro stagioni appunto, non possono dirsi propriamente l'uno la continuazione dell'altro, sia per la disposizione sulle pareti della sala, uno per parete, sia per la differenza sostanziale d'ambiente e quindi di colore: sono, invece, quattro quadri distinti e separati che nonostante ciò costituiscono un insieme omogeneo nel quale è legante l'elemento umano, l'uomo di campagna che all'epoca della progettazione e della esecuzione dell'opera è ancora l'elemento trainante dell'economia regionale e nazionale. Il poemetto campagnolo affrescato da Biagetti a Montelupone si conclude con la decorazione dei soffitti di alcune sale. Ludovico Pochini (1790-1870) Fu il capo dei carbonari di Montelupone; arrestato in seguito all'insurrezione del 1817, venne condannato a morte. Successivamente la pena fu commutata in carcere a vita e scontata nel forte di Castel Sant'Angelo. Tornato a Montelupone, a seguito dell'amnistia del 1831, visse in povertà e fierezza di ideali riuscendo a vedere, prima di morire, la Patria unita.

Struttura settecentesca a marcapiano, di notevole valore storico per aver ospitato una delle prime vendite carbonare. Conserva al suo interno il ciclo di pitture "Le quattro stagioni " di Biagio Biagetti. L'artista portorecanatese, che ha realizzato tra l'altro le decorazioni della Cappelle Slava e del Crocifisso nella Basilica di Loreto e nella Cappella di Santo Stefano della Basilica di Sant'Antonio a Padova, esegue quest'opera nel 1906, all'età di ventinove anni. L'insieme della decorazione, definita abitualmente "la storia del pane", è un "quadretto" pittoresco molto realistico, spontaneo, della vita campestre marchigiana dell'epoca ove l'armonia dei colori naturali, fedelmente interpretata dal Biagetti, contribuisce in misura determinante a creare la sensazione di pace che contraddistingue l'ambiente. I quattro quadri in cui è suddivisa l'opera, le quattro stagioni appunto, non possono dirsi propriamente l'uno la continuazione dell'altro, sia per la disposizione sulle pareti della sala, uno per parete, sia per la differenza sostanziale d'ambiente e quindi di colore: sono, invece, quattro quadri distinti e separati che nonostante ciò costituiscono un insieme omogeneo nel quale è legante l'elemento umano.

Indirizzo

Montelupone

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