Descrizione
A due mesi dalle elezioni: la partenza
Siamo stati eletti; questo paese ci ha affidato le sue speranze per i prossimi anni. Cominciando questo nuovo “viaggio”, mi viene il paragone con un’auto: devo partire ma non trovo il pedale della frizione. Mi posso arrangiare, ma poi scopro che mi manca anche il pedale dell’acceleratore: ho solo il freno.
E pensare che di solito non vado troppo piano.
Mi consolo pensando che a bordo ho un gruppo che ha voglia di farlo questo viaggio, e bene. Allora partiamo.
Non c’è il SEGRETARIO: da lui dipende la legittimità di tutti gli atti e il coordinamento di tutti i dipendenti (la frizione).
Non c’è il responsabile della ragioneria: da lui dipendono i conti, il portafoglio; lui sa cosa c’è dentro i mille cassetti della cassa e autorizza ad aprirli, o li tiene ben chiusi (l’acceleratore).
C’è però lo Stato che non dà più la benzina, o ne dà molto meno di quella necessaria (il freno).
C’è il gruppo: mi dà coraggio perché so che è salito solo per fare il viaggio, non ha altri scopi. Ha le sue capacità, la sua voglia, la sua serietà. Non è salito per farsi vedere e salutare lungo la strada, anzi. Tengono in mano la mappa con il percorso e spesso scendono a spingere per risparmiare benzina.
Questa auto ci è stata affidata: non l’abbiamo comprata noi. Se fosse dipeso da noi li avrebbe avuti la frizione e l’acceleratore. E l’abbiamo trovata già su questa strada: è la strada più corta? la più comoda? la più sicura? la più economica? ma, soprattutto, è la strada giusta?
Qualcuno mi dirà: tutte le strade portano a Roma.
Certo: ma senza frizione e acceleratore e, soprattutto, con poca benzina, non tutte le strade sono buone.
Allora penso: cos’è la strada?
E qual’ è la meta a cui questa conduce?
La STRADA è il modo in cui riusciremo ad amministrare. Come prima? Solo per guadagnare e mantenere il consenso? Oppure, semplicemente, per la volontà di mettersi al servizio? Ma il servizio comporta la necessità di rispondere a coloro che ti hanno consegnato questo incarico: questa è la strada che noi abbiamo scelto.
Sono solo chiacchiere? Ci sapremo dar risposta, il tempo la darà, ma 15 anni fa lo abbiamo già dimostrato.
Il dato di partenza è questo: non abbiamo il Segretario, né il responsabile della ragioneria, né qualcuno che sostituisca la funzione della Dottoressa Enrica Marzola; le scelte degli anni passati hanno pregiudicato la possibilità di interventi radicalmente efficaci. Sono stati persi per strada dei pezzi FONDAMENTALI.
Questo è il primo problema, è serio, ma con l’aiuto del Signore, per coloro che credono, e con le qualità, la serietà e la determinazione che questi Consiglieri possiedono, sono sicuro che ce la faremo.
Poi ci sono altri problemi e vi garantisco che ne parleremo perché è giusto che tutti i nostri concittadini siano messi a corrente per essere seriamente protagonisti nelle scelte che in questi 5 anni dovremo fare.
Come metodo, ho richiesto a TUTTI i Consiglieri di dare il loro contributo: sarà mio dovere garantire che questo avvenga e renderne a voi conto, perché tutti devono essere rappresentati.
E la META? Tornare ad essere una COMUNITA’. Montelupone, il nostro Paese, lo è stato sempre. Si poteva pensarla diversamente senza aver paura di essere discriminati per questo. Chi era “contro” aveva comunque spazi e opportunità. Pur essendo “contro”, sono state condivise, fatte “insieme”, scelte importanti e fondamentali. Torneremo ad essere una COMUNITA’.
Qualcuno mi chiede di parlare delle magagne che abbiamo trovato: vorrei non farlo, per focalizzare tutte le energie in maniera positiva e costruttiva: spero non mi ci tirino per la giacchetta (che non appartiene al mio stile).
Poiché questo cammino richiede la collaborazione di tutti, auguro a tutti buon lavoro.
Da queste pagine, mensilmente, vi daremo conto di come sta andando.
