STAINO: BOBO È LA MIA CARICATURA

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22 Settembre 2014

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Montelupone. Sergio Staino ha ricevuto sabato scorso, al Teatro Nicola degli Angeli di Montelupone, l’Oscar della Satira nell’ambito della sessione finale del Premio Galantara 2014 organizzato dal presidente del ‘Centro Studi Galantara’ Fabio Santilli e dall’assessore alla Cultura del Comune di Montelupone, Orietta Mogliani.

“Bobo è la mia caricatura “ ha raccontato Staino dal palcoscenico  al partecipe pubblico di Montelupone . “Si usciva dalle speranze sessantottine – ha spiegato - che sfociavano invece in altro, in ingessature ideologiche. Me ne liberai, capii che nella vita non avevo concluso nulla: ero un precario nella scuola, in quel periodo subii un primo distacco di retina, dovevo uscire da quell’imbuto ideologico. Soprattutto, avevo una bambina, un fatto che supera tutte le ideologie. Fu allora che avviai le mie ‘strisce’ e fui fortunato, accadde proprio nel momento giusto: godetti di una carriera fulminea. Quando Del Buono, direttore di Linus, mi presentò a Crepax come ‘collega’, io, che non avevo ancora pubblicato niente, toccai il cielo con un dito e mi immersi nel lavoro creativo”.

 

Staino ha tracciato dal palco un sentito elogio per Forattini, dichiarandolo apripista della satira contemporanea in Italia. Rispondendo a Melanton, ha accennato poi alla pochezza dell’invidia, che fa male solo a chi ce l’ha: “Nel fumetto, il successo di uno apre la strada ad altri; nel cinema, invece, il fallimento di un collega è una speranza per te”. Molto simpatico autoironico e aperto, Staino ha rivendicato la propria natura generosa con un eclatante e molto toscanaccio “se fossi stato donna, l’avrei data a tutti”, rincarando poi la dose di autoironia con quattro personalissimi dettami riferiti alla propria età avanzata: “ Mai snobbare un’erezione, potrebbe essere l’ultima; non ignorare mai un bagno libero; mai rifiutare un premio, anch’esso potrebbe essere l’ultimo”.

 

A parte le amenità un po’ grevi e nel contempo simpaticamente irresistibili del grande e sensibile satirico, che sa raccontare la vita italiota con flash micidiali , l’artista ha ricordato la propria infanzia, quando disegnava sempre, disegnava di tutto, per diventare alla fine della storia un disegnatore satirico: “La mia passione è il segno, il disegno, la linea, che detta la carica emotiva della vignetta”. Insomma, una vocazione profonda che si è materializzata al meglio.

 

Lo scrivente, che ha vissuto il back stage della manifestazione accompagnando l’artista nella galleria d’arte del Palazzetto dei Priori, o guidandolo nel discendere le scale, può dirsi testimone della grande personalità del maestro Sergio Staino: un uomo sensibile umile e disponibile, nella sua grandezza artistica, che manifesta una notevole intelligenza e supera le proprie fragilità  con ferma determinazione.

 

 

 

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Ultimo aggiornamento: 25/09/2014, 13:01

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